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Settore Industriale

Le società industriali, commerciali e di servizi si caratterizzano per l'impiego di materie prime, risorse umane e beni capitali al fine di produrre determinati beni e/o erogare servizi dai quali ottengono i ricavi indicati nel conto economico.

Nel conto economico assume quindi rilevanza la differenza tra il valore e i costi della produzione che dà origine al primo margine importante: il margine operativo lordo. Il rapporto tra MOL e Fatturato (detto anche margine sulle vendite o EBITDA margin) è un indicatore molto importante, seppur grezzo, della redditività delle aziende del settore industriale/servizi.

Ugualmente importante risulta però anche la copertura dei costi dei beni capitali (impianti, macchinari, beni immateriali), presenti in bilancio come ammortamenti (quota annua di costi pluriennali). Solitamente le aziende di servizi presentano margini maggiori sulle vendite (in alcuni casi fino al 50%) controbilanciati da una maggiore incidenza dei costi di ammortamento delle immobilizzazioni.

L'indicatore cui fare riferimento per l'analisi della redditività operativa è quindi il ROI (return on investments, rapporto tra Risultato Operativo e Capitale Investito) che tiene conto sia dei margini sulle vendite (al netto degli ammortamenti) sia del capitale impiegato per realizzarli (Immobilizzazioni + Capitale circolante).

Un secondo aspetto da analizzare è il grado di leva finanziaria ossia la proporzione di capitale di debito sul totale delle fonti di finanziamento: l'equilibrio della struttura finanziaria è misurato nello Stato Patrimoniale dal rapporto tra Indebitamento netto e Capitale Proprio (cosiddetto rapporto Debt to Equity) e nel Conto Economico dall'Interest coverage ratio (rapporto tra Risultato Operativo e Oneri finanziari) ossia dalla capacità di coprire con la gestione operativa gli oneri dell'indebitamento.


Il bilancio

Il bilancio delle società industriali e di servizi segue schemi comuni. Per una più agevole comprensione delle dinamiche di impresa è tuttavia possibile riclassificarlo per mettere in evidenza le voci viste in precedenza: uno schema possibile è il seguente.

STATO PATRIMONIALE

IMPIEGHI FONTI
Immobilizzazioni Indebitamento finanziario netto
Capitale circolante netto Capitale proprio

CONTO ECONOMICO


   Fatturato

- Consumi di materiali e servizi

= Valore aggiunto

---------------------------------------

- Costo del lavoro

= Margine operativo lordo

---------------------------------------

- Ammortamenti e accantonamenti

= Risultato Operativo

---------------------------------------

- Oneri finanziari

+/- Componenti straordinari

= Risultato ante imposte

---------------------------------------

- Imposte

= Utile di esercizio

---------------------------------------

- Utile di competenza di terzi

= Utile netto


Per quanto riguarda la redditività, oltre al già citato ROI va analizzato il ROE, quest'ultimo, prescindendo dai componenti straordinari, è legato al ROI dalla seguente formula:

ROE = (ROI + D/E (ROI - Kd)) (1-t)

dove Kd è il costo del debito e t il tax rate (incidenza delle imposte). La possibilità di avere un ROE elevato dipenderà quindi, oltre all'ammontare assoluto del ROI, anche da una differenza positiva tra ROI e costo del debito e al grado di leva finanziaria.

Lo spread positivo o meno tra ROI e costo del debito caratterizzerà anche l'impresa per essere creatrice o di valore o no; parametro fondamentale per la valutazione della convenienza della crescita futura.


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Analisi fondamentale dei titoli quotati in borsa